L’ANNO DELLA RESA
"Ma non lo sapeva, Signo', che tipo era?", alla Polizia mi fanno sentire un'ingenua. Mi dicono di levarmi da ogni social network, di cambiare telefono, di prendere un avvocato, di non stare mai da sola, di cambiare casa.
No, la mia casa no, i fiori che ho piantato!
L'ho dovuta lasciare in una settimana.
Io non ho familiari dove abito e i pochi amici, se sei minacciata, spariscono. Hanno paura per sé. Mi rivolgo ad associazioni antiviolenza, e mi aiutano”
Questo è l’estratto di una storia che mi è stata raccontata qualche anno fa da una donna coraggiosa, e che ho inserito nel testo dello spettacolo debuttato nel 2014 ma incredibilmente e drammaticamente attuale.
Nei giorni in cui viene riconfermata una compagine di Governo della peggiore prima Repubblica, la “buona notizia” è che il Ministero per le Pari Opportunità rimane “senza portafoglio” e affidato ad una persona che parla delle donne e della loro vita irrimediabilmente danneggiata dalla pessima gestione della pandemia del Governo Conti.
Per entrare nel vivo, la Ministra Bonetti questa primavera parlò del “Nuovo Rinascimento delle donne”.
Cioè, dopo che ci hanno messo in casa senza reddito visto i nostri lavori ultraprecari, con i figli che ci ballano in testa mentre lavoriamo e che si occupano di scarabocchiare la loro camera anziché seguire la SCUOLA ON LINE o fare i compiti, che invece devono fare con noi, dopo che la nostra casa, circa di 60 metri quadri per 3, 4 persone, tutte messe assieme 24 ore al girono per lavorare, fare scuola, cucinare ininterrottamente per almeno 3 pasti al giorno, mangiare (ovvero ingurgitare soprattutto pasta, patatine e popcorn, chi può comprare oggi carne e pesce?), infestate da app di ogni tipo ogni minuto per ogni tipo e materia e servizio (perché gli uffici pubblici sono chiusi da un anno, eh!), noi che non abbiamo neanche più il tempo per fare le lavoratrici precarie, figurati per fare politica o avere una vita sociale, ovvero opportunità di non essere schiavizzate dal lavoro di cura, noi che siamo professionalmente più occupate degli uomini nei comparti sociale, culturale, nel turismo, nei servizi alla persona, ovvero tutto il settore che è in stato di detenzione sanitaria e che negli anni precedenti di governo è stato sistematicamente massacrato e privatizzato da un sistema di management e settori economici dominati dagli uomini, che infatti in Europa sono 5 volte più di noi rientrati a lavorare dopo il lockdown, insomma, noi che siamo messe così dovremmo muovere l’impulso alla ripresa sociale e alla resilienza?
Ministra Bonetti, sa di cosa parla?
Ha mai parlato con noi e con chi opera a difesa dei diritti delle donne?
Lo sa che le accademiche, le scienziate durante la sospensione del COVID, hanno presentato alle riviste scientifiche solo la metà dei lavori di ricerca rispetto al 2019, mentre i loro colleghi maschi hanno aumentato la loro produzione? Forse le accademiche anziché studiare avevano, sempre e comunque più dei padri in carriera, i figli che gli saltavano sulla testa, o che si ingurgitavano documenti importanti o che non riuscivano a connettersi alla scuola on line!
Ma si rende conto di cosa dice, di come viviamo?
E cosa ne è dell’affetto commosso per le infermiere e dottoresse e volontarie e di tutte quelle migliaia di donne che senza neanche le mascherine soccorrevano, quasi a mani nude, gli ammalati nella prima ondata covid? Come mai non si parla più di loro? Vi hanno tenuto in vita e rimesso in forze per farsi sbranare e cancellare meglio???
E tutti questi soldi che l’Europa pare stanzierà per la mitica ripresa, dove andranno?
La Commissione Europea e il Consiglio Europeo stanno sviluppando uno "Strumento per la ripresa e la resilienza", un piano di investimenti da 500 miliardi di euro per rilanciare e modernizzare l'economia, con una priorità sul cambiamento digitale e verde. Giusto, ma sapete che guarda caso questi settori sono dominati dagli uomini?
Perché invece non si parla di investire sul pianeta sì, e quindi scuola, formazione e cultura, di salute, ma vere, reali, dove il digitale è quello che dovrebbe essere, ovvero un’integrazione?
Ma per chi ci avete preso?
Secondo Confesercenti i dati delle lavoratrici indipendenti sono crollati e il vuoto delle donne nelle altisonanti task forces e nei tavoli dove si decide in Italia non è più giustificabile.
In un paese dove le donne si laureano più e meglio degli uomini ma non hanno accesso al lavoro fin dalla preselezione perché di sesso femminile e dove durante il lockdown una donna ogni due giorni è stata uccisa in casa da un uomo di famiglia, dove nelle ultime settimane è successo di perdere 4 donne in 7 giorni, negli stessi modi, con le stesse denunce, con le stesse, fallimentari procedure di omissione di soccorso, per quanto ci riguarda è l’ora di dire basta.
Non collaboriamo più.
Si stanno già formando modi e strategie.
Abbiamo il diritto di difenderci da chi che ci nega in ogni forma.
Saremo vigili, veggenti, strategiche, in una danza inarrestabile di Amore per ciò che merita di essere amato e tramandato.
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