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COME TI TRATTI TU?

Oggi che colore ci danno?


Ogni giorno ci alziamo faticosamente facendoci questa domanda.

Chiusi da mesi, le nostre attività bloccate, i numeri pare vadano sempre male nonostante l'annullamento di ogni ambito della nostra vita pubblica e privata.

Il 2020 è stato soprattutto un anno di fallimento,e quindi di abbandono, a causa di ogni misura presa dai nostri “rappresentanti”, che minacciano oltretutto di prorogare lo stato di emergenza (ma perché siamo in guerra? Ditecelo!) fino al 31 Luglio 2021!

Il baby vaccino sarà la salvezza? Disperati e poveri ci inietteremo qualsiasi cosa possa illuderci di uscire da questo incubo!

Preferirei parlare di terapia.

Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina 2008, spiega i motivi per cui non si vaccinerà e domanda perché invece di mettere in fila tutta l'umanità per comprarle e somministrarle il vaccino, non si lavori sulla terapia, su come curarlo.

I medicinali sono tra l'altro poco costosi (e forse poco redditizi!) e danno ottimi risultati, infatti chi ne è a conoscenza guarisce (basti pensare che nessun personaggio di potere è morto a causa del covid, casi rari, e gli esempi di italiani noti guariti sono eclatanti anche a 80 anni!).


Le domande mi straripano da ogni poro.


Perché continuano a morire le persone comuni in strutture pubbliche e private, pare con le stesse cure di Marzo 2020?

E come si spiega che gli italiani sono agli arresti domiciliari da quasi un anno, al di fuori di 2 mesi di libertà vigilata e autorizzata (con libertà totale anche per la regione focolaio perenne in Italia!), e i contagi salgono? Diamo i numeri? Quello sempre e comunque, così, tanto per urlare e furtare l’attenzione!

Come mai di fronte al fallimento puntuale di tutte le misure di sicurezza, alla vanificazione dei sacrifici che ci venivano chiesti e al crollo del paese in ogni sua parte nessuno si dimette? E perché le istituzioni e i loro servizi sono chiusi o con liste d’attesa interminabili?

E’ comunque e sempre colpa nostra? Non siamo bambini bravi e ubbidienti?


E come mai il mainstream ha una sola narrazione, sempre uguale, sempre quella, in tempismo perfetto tra tutti gli organi d'informazione?

La minaccia Covid sembra abbia giustificato l’eversione delle regole comuni; tanti ormai i nomi illustri del mondo medico e scientifico che confermano che le misure imposte (tra cui mascherine e distanziamento, che hanno decretato la fine delle relazioni spontanee sia verbali che non verbali) non beneficiano di evidenze scientifiche, e se ne vedono i risultati!

Anche il mondo giuridico, attraverso importanti costituzionalisti e giuristi, evidenzia la incostituzionalità dei provvedimenti che hanno illegittimamente negato diritti fondamentali (praticamente tutti, fino ad arrivare alla negazione alla sopravvivenza e al sostentamento economico e lavorativo) . E le compensazioni tanto sbandierate come mai, se arrivano, in misura minima e lentissima? Campiamo d’aria?

Importante la sentenza della Cassazione del 16 Dicembre 2020 e del Giudice di Pace di Frosinone.


Tanti terapeuti, psicologi, psichiatri hanno segnalato danni enormi alla popolazione dal punto di vista psicologico, con un aumento vertiginoso dei suicidi, in età sempre più precoce e una slatentizzazione delle patologie immunodepressive, degenerative e cardiovascolari. Ma tutto questo non interessa al mainstream, che dà i numeri.


Buona parte della Scuola e del diritto all’istruzione è stato espresso attraverso la didattica a distanza, togliendo di fatto la centralità del rapporto umano in ambito educativo (un ossimoro riguardo i passaggi fondamentali in età evolutiva, confermati da secoli di studio e applicazione in materie quali la pedagogia, la psicologia, la psicopatologia, l’antrolpologia, la sociologia e di recente le neuroscienze).


La commistione aberrante dell’interesse pubblico e privato è lampante in una scuola pubblica di ogni ordine e grado che si appoggia a piattaforme digitali private e le finanzia su larga scala.

L’autodeterminazione delle persone nel controllo delle proprie vite è stato cancellato nel giro di una notte, condannando un popolo ad essere governato per un anno da DPCM, aggredito in ciò che era “suo” e conquistato faticosamente, negando la proprietà privata delle proprie attività ed esercizi (migliaia e migliaia in ogni città mai più riaperti), fino a normare modalità, tempi e modi delle relazioni interpersonali nel proprio spazio privato, oltre a quello pubblico.

Ma diamo i numeri?

Le donne hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo, visto che hanno perso lavoro cinque volte in più degli uomini e sono tornate tra le mura domestiche tra videoconferenze, ragù sul fuoco, bimbi in sindromi comportamentali involutive, uno stress cronico e crescente, impossibilità di sottrarsi alla violenza domestica.

Lo spazio domestico, e il conseguente obbligato, insano isolamento, finanziato a proprie spese come spazio scuola, lavoro, socialità a distanza e in differita, infine casa, ALL INCLUSIVE, ALL IN ONE!


Difficile accettare la transizione verso un mondo in cui a dettare le regole della convivenza civile sono i giganti del WEB (che stanno vivendo una stagione oligarchica di autopromozione da favola!), e dove si riesce a programmare le nostre vite mezza giornata per volta, a seconda delle disposizioni, date la sera per la mattina.

Ulteriore testimonianza dell'imbarbarimento collettivo che il Covid sta generando con il solerte contributo della stampa e della politica è l’accanimento mediatico che avviene sui giovani e sul loro inalienabile diritto alla vita, che non si trova vegetando davanti a un monitor alimentato, connesso e finanziato con fondi di famiglia, per chi una famiglia con questo tipo di possibilità ce l’ha.


I giovani se vogliono sopravvivere devono incontrarsi. Stare insieme.

Senza incontri reali cosa possiamo imparare di noi stessi dell’altr*? Come ci si innamora? E le idee come circolano?

E per tutti, come circola la gioia di vivere?

La nostra Associazione sta umilmente cercando di fare la sua parte (in modo completamente autofinanziato visto che per la politica l’associazionismo, se non è da spremere a proprio vantaggio, non esiste!), ma è ogni giorno più difficile: le persone e i loro corpi sono distrutti e prostrati sempre più.

Ci è vietato (ancora!) fare incontri di movimento, tanto che i Centri Corporei e le Scuole di danza sono chiuse da quasi un anno.

Negata l’istruzione scolastica (perché davvero la DAD è il surrogato a basso costo anche solo dell’idea di istruzione), neanche l’educazione extrascolastica è permessa, per quanto riguarda il corpo e la cultura in genere: sì perché le restrizioni valgono per alcuni settori, ma non per altri, eh! Quindi abbiamo ancora i trasporti urbani ad esempio nel pieno dell’anarchia ma i teatri e i cinema soppressi, che si sa la cultura è contagiosa!

A corpi e menti in crescita si chiede l’opposto del senso della vita: si chiede di stare fermi, in una ripetizione monotona, psicotica e ossessiva degli appuntamenti elargiti dal web, appesi a una connessione che spesso si sfalda, come il mondo intangibile e inaffidabile che rappresenta; in casa davanti a un monitor siamo tutti invisibili e impotenti, degli zombie ancora troppo vivi per non sentire la tortura di una vita semivegetativa e sapersene difendere.


Il fatto che poniamo questioni e che le persone ci chiedano in ogni modo di accompagnarle (da mesi lo facciamo anche telefonicamente per far sentire meglio la nostra voce!), facendoci tante, troppe domande, non fa di noi delle negazioniste o complottiste, epiteti facili e noti di un’autoritarismo che per giustificare la propria esistenza deve buttare cattiva luce su chi esprime altri punti di vista ed opinioni.

Il nostro paese le ha già viste queste cose e i nostri nonni si sono sgolati a raccontarcele, così faremo noi con i nostri figli.


A volte penso che è vero che i diritti si acquisiscano nel corpo.


Pensateci bene: ogni diritto sociale, sul lavoro, sull’emancipazione delle donne, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle minoranze, ogni diritto civile si è misurato ed è stato affermato attraverso il corpo.

Era il corpo che aveva fame e allora doveva sfamarsi attraverso la remunerazione o il salario del lavoro, che era stanco o malato e allora doveva avere turni di riposo, doveva avere un tetto sulla testa e allora doveva avere un’abitazione, doveva poter generare e allora c’era il diritto di famiglia e il diritto sacrosanto di poterla mantenere, c’era l’educazione e la cura dei figli attraverso la scuola e la possibilità di rendere liberi gli adulti per il lavoro, il diritto dei minori a poter crescere armoniosamente e spensieratamente, il diritto di invecchiare e poter ricevere una pensione adeguata, il diritto di decidere se essere madre o meno, il diritto di concludere un matrimonio e non morire di fame se contrattualmente più deboli, il diritto all’autodeterminazione, alle pari opportunità sociali e di genere, il diritto a vivere, se interessati, un ascensore sociale per rendere il futuro nostro e delle nostre famiglie più sicuro, il diritto alla proprietà privata e al suo rispetto, il diritto al contrasto di criminalità, degrado, illegalità, il diritto di circolare liberamente, il diritto di non essere truffati, il diritto di decidere dove, come e quando vivere relazioni interpersonali, il diritto alla privacy, il diritto di non essere costantemente controllati in ogni azione o spostamento, il diritto alla circolazione libera delle idee, il diritto di fare e fruire di cultura , il diritto di viaggiare, il diritto di fare progetti, il diritto inalienabile di essere felici e di vedere rispettato il nostro benessere psicofisico, economico e sociale.


E’ il corpo il termometro del nostro livello di democrazia e di civiltà.

E il corpo ha per tutti le stesse manifestazioni, necessità e desideri: Antonin Artaud identificava ne “la merde” la più alta espressione di democrazia, perché ci accomuna tutti!


Dunque, la domanda è:

Come sta il tuo corpo? Come viene trattato?

Come lo tratti tu?


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