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Immagine del redattoreSimonetta Ottone

LAS MUJERES y Amigos.

Aggiornamento: 9 giu 2020

Un anno di DanzaMovimentoTerapia


Ancora un anno con i “nostri Martedì” della DanzaMovimentoTerapia, promossi e sostenuti dal Centro Diurno La Luna Azzurra di Pontedera.

Un anno in cui sono successe tante cose: abbiamo dovuto cambiare sede delle attività, sono venute nuove amiche,  abbiamo spesso avuto studentesse e studenti dei Licei Economico Sociale e di Scienze Umane di Pontedera. Come nel nostro Gruppo, la presenza di elementi di genere maschile è accolta come opportunità di conoscenza e integrazione.

Abbiamo avuto il piacere di iniziare a cercare punti di contatto con gli altri laboratori espressivi del Centro: il Teatro e la Scrittura, che insieme alla nostra Danza possono diventare esperienza culturale e consapevole profonda, facendo incontrare il mondo del non verbale per eccellenza (la danza) e del verbale (la parola scritta, agita, raccontata).

Siamo state invitate ed invitati a portare il nostro lavoro alla consueta Manifestazione Sportiva PALLA IN RETE, che ha visto un incontro pieno di ragazzi, insegnanti, persone meravigliosamente differenti tra loro che hanno danzato la gioia di incontrarsi.


LE MUJERES y Amigos sono state Madrine d’eccezione nell’inaugurazione di CENTRO STUDI DANZARTE, MOVIMENTO E ARTITERAPIE a Livorno, per poi concludere la dolce mattina d’Aprile al suggestivo mercato centrale della città labronica.

Prima di salutarci per l’estate e augurandoci sempre di trovare molteplici e multiformi possibilità al nostro danzare, ho chiesto loro quali immagini e parole erano state restituite dal Progetto 2017 – 18 di DanzaMovimentoTerapia.

Più di tanti schemi, tests, raccolta dati, numeri, “items” e parole inglesi estranee per concetti livellanti, per il mio lavoro ciò che conta davvero è quello che cogliamo nella persona, in cambiamenti piccoli e grandi del suo aderire a un progetto, dell’investimento affettivo che vive nell’attività, della costanza e puntualità agli appuntamenti, del ripristino di sane abitudini, di una maggiore consapevolezza di sé e della relazione con gli altri e tanto altro che fluisce visibilmente nel modo di abitare il Corpo che danza.

Non è un caso che Maria Fux afferma: “Danzo, e quello che faccio mi appartiene”.

L’appartenenza, la non competizione e quindi l’assenza di giudizio, la libera espressione sono per noi il Progetto di Cura più profondo. Come si direbbe oggi: ciò che con più successo fa sì che la persona sia la migliore caregiver di sé stessa.

Tutto il resto, è altro.

Dunque le loro parole, oltre che le loro immagini in movimento (reale e non virtuale!), i loro visi e i loro corpi sono la nostra vera mappa, diario di bordo e méta di navigazione.

Ultimo giorno d’incontro. Domanda: IMPRESSIONI DI UN ANNO DI DanzaMovimentoTerapia.

Elena arriva e ci porta uno scritto: Elena sono vari anni che segue puntualmente il laboratorio. I primi anni aveva difficoltà a seguire, a mantenere l’attenzione, un congruo comportamento verbale, il suo corpo si smarriva in sterotipìe. Ora tutto questo è un ricordo durante l’attività, di cui è diventata presenza catalizzatrice; ha anche acquisito un linguaggio molto competente e una capacità di elaborare ciò che facciamo fuori dal comune.

In un foglio ordinato e chiaro Elena ha scritto:

“DANZATERAPIA”

INSIEME: con la dmt ho imparato a stare con gli altri, insieme.

ARMONIA: Mi sento più armoniosa con me stessa e verso gli altri.

Mi piace ballare perché è una maniera di Comunicare attraverso la musica. Mi sento più formata, più strutturata. Ho superato tante difficoltà.

Sfogo la negatività, è una forma di consolazione.

Mi fa sperare.

WIM MERTENS (compositore conosciuto a DMT): Struggle for pleasure, l’ho sentita grazie a Simonetta.

Mi piace muovermi col corpo con questa canzone.

Poi arrivano le risposte dalle altre compagne.

ANNAMARIA:

Questo è il primo anno. Qua mi rilasso, mi distraggo dai soliti pensieri, mi scarica.

MARIA ROSA (era in prova):

mi sono sentita bene.

ADRIANA:

In argentino, qui tradotto:

La vita è una milonga che bisogna saper ballare

La vita è una danza che dobbiamo conoscere

Dove c’è danza c’è vita

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