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Non mi scuserò di essere una donna

Ci sono state le elezioni provinciali in Toscana. Elezioni con modalità particolari, a elettorato ristretto, che danno una visuale parziale. Comunque, per le province di Livorno, Grosseto, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Pisa, Arezzo, risultano 6 Presidenti uomini contro 1 sola Presidente donna. Sono quasi tutti Sindaci, e secondo l'ANCI toscana nel Maggio 2014, su 691 candidati a Sindaco, 549 erano uomini (79,5%) e solo 142 donne (20,5%). Non a caso trovare Comuni in Italia guidati da un Sindaco donna è impresa quasi impossibile. Vado a Firenze e vedo che il Consiglio Metropolitano (nato con regole altrettanto particolari simili alle elezioni provinciali), conta 13 uomini e 5 donne. Mentre in Consiglio Regionale gli uomini sono 45 e le donne 10; un po' meglio solo in Giunta regionale: con 6 uomini e 4 donne.  Ma, evidentemente, gli uomini scelgono gli uomini.

Un po' come gli editori, i cui vertici spesso sono maschili, pubblicano più facilmente scrittori uomini.

Insomma, a parità di meriti o con un vantaggio per le donne (non foss'altro perché studiano di più), appare una scelta più sicura, meno discutibile, dare credito a un uomo. E investire su lui, nella speranza di un ritorno certo (?) eimmediato (?). Sicuramente conformistico.